Settembre, è tempo di vendemmia anche in Valdobbiadene, dove le abbondanti piogge estive hanno regalato qualche giorno in più di vita in grappolo agli acini, che ora vengono giudicati maturi da mani ed occhi esperti, che hanno seguito passo dopo passo la loro crescita. Le filiere in questi giorni sprigionano il massimo fascino di cui sono capaci, mostrando “vita”.
È un continuo ma ordinato viavai di uomini, donne, cesti intrecciati; guardando dall’alto questi momenti di lavoro, si vedono macchie colorate che a piccoli passi si muovono in un mare verde. E nella pace della natura che circonda le vigne, il rumore fievole e continuo dei grappoli tranciati dona allo spettatore una pacifica certezza, quella che da queste viti non può che nascere qualcosa di eccezionale.
Con questi gesti sacri inizia la vita del prossimo Valdobbiadene DOCG, l’eccellente vino con bolle del nostro paese, quella bevanda antica che nobilita il calice in cui è versato ed esprime con la sua vivacità il suo carattere, il senso di quanto avviene in questi giorni nei luoghi, da cui prende il nome. La “vita”, quella che ritroviamo in ogni bottiglia di Valdobbiadene DOCG, quella delle bollicine che lo rendono così amato in tutto il mondo, parte da piccoli gesti fatti con cura e passione da chi da anni dedica il suo tempo e le sue forze a coltivare un frutto ed un’identità.
Questo è lo spettacolo che va in scena in questi giorni in Valdobbiadene, e il consiglio dell’esperto è di passare al botteghino e assicurarsi un posto in platea.
È un continuo ma ordinato viavai di uomini, donne, cesti intrecciati; guardando dall’alto questi momenti di lavoro, si vedono macchie colorate che a piccoli passi si muovono in un mare verde. E nella pace della natura che circonda le vigne, il rumore fievole e continuo dei grappoli tranciati dona allo spettatore una pacifica certezza, quella che da queste viti non può che nascere qualcosa di eccezionale.
Con questi gesti sacri inizia la vita del prossimo Valdobbiadene DOCG, l’eccellente vino con bolle del nostro paese, quella bevanda antica che nobilita il calice in cui è versato ed esprime con la sua vivacità il suo carattere, il senso di quanto avviene in questi giorni nei luoghi, da cui prende il nome. La “vita”, quella che ritroviamo in ogni bottiglia di Valdobbiadene DOCG, quella delle bollicine che lo rendono così amato in tutto il mondo, parte da piccoli gesti fatti con cura e passione da chi da anni dedica il suo tempo e le sue forze a coltivare un frutto ed un’identità.
Questo è lo spettacolo che va in scena in questi giorni in Valdobbiadene, e il consiglio dell’esperto è di passare al botteghino e assicurarsi un posto in platea.
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