Abbinare un vino ad un cibo rappresenta l’arte di armonizzare e valorizzare al meglio le caratteristiche sia dell’uno che dell’altro.
E' basata su regole che lasciano comunque spazio al gusto e all'esperienza di chi le adotta.
L’abbinamento può avvenire per contrapposizione, per similitudine o per tradizione.
Analizziamo le prime due ipotesi in quanto la terza è molto intuibile.
L’abbinamento per contrapposizione nasce dalla necessità di contrastare o almeno ridurre, in un abbinamento, le caratteristiche dominanti, onde consentire un maggiore equilibrio gustativo.
Se un cibo, ad esempio, è prevalentemente grasso, sarà opportuno abbinarlo ad un vino in grado di pulire la bocca, vale a dire un vino fresco, vivace, ricco di acidità, oppure alcolico e tannico, purché la struttura del piatto lo consenta.
L’abbinamento per similitudine è indispensabile quando il sapore del cibo è a prevalenza dolce.
Abbinare uno spumante secco ad una torta di crema è un errore in quanto la torta perderebbe quella sua sensazione di piacevolezza e rotondità e il vino sembrerebbe aggressivo e quasi amaro. Molto meglio, se si prediligono le bollicine italiane, abbinare la torta ad un Moscato d'Asti dolce.
Si avvicinano le feste, mi raccomando sul dessert mai usare vino secco.
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